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 FUGA DA BERLINO 

CHI ERANO GLI I.M.I. ?


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IMI 03121 - FUGA DA BERLINO è forse il primo romanzo delle letteratura italiana ad essere ambientato nella vicenda storica degli IMI , gli Internati Militari Italiani. La speranza è quella di aver dato un contributo alla divulgazione della loro storia caduta nell'oblio.
Paolo Chiappero

gli I.M.I. : 600.000 ITALIANI 
DIMENTICATI DALLA STORIA

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UN NO COSTATO DUE ANNI DI LAGER
Gli I.M.I. erano gli Internati Militari Italiani. Circa seicentomila soldati dell' Esercito Italiano che dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943, abbandonati a se stessi senza ordini e non organizzati, furono catturati dai Tedeschi ma si rifiutarono di passare a combattere nelle fila nazifascite dopo la costituzione della Repubblica Sociale di Salò. Per punizione vennero considerati "traditori" e mandati ai lavori forzati nei lager e nelle fabbriche tedesche fino alla fine della guerra. Tra questi c'era anche mio padre, il protagonista del romanzo.

Cinquantamila I.M.I. non fecero più ritorno a casa e giacciono ancora anonimi
nei cimiteri di guerra tedeschi


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Due IMI liberati dall'esercito americano nel 1945

il perchè dell'oblio.

L'ICONA DELLA SCONFITTA
​DA DIMENTICARE

di Giorgio Perona
Ritengo che la celebre frase di John Keats "La vittoria ha molti padri, la sconfitta è sempre orfana" possa meglio rappresentare come il nostro Paese abbia reagito alla sconfitta patita nella II Guerra Mondiale. Erano molti se non tutti a voler rimuovere il ricordo del conflitto; al loro ritorno tutti (reduci dai fronti, ex internati dai tedeschi e prigionieri di ritorno dalla Russia) furono trattenuti nei campi contumaciali e nascosti all'opinione pubblica. L'unica positività alla quale l'Italia del dopoguerra poteva aggrapparsi era la Resistenza e la guerra di Liberazione.
​O
ccorre ricordare in tempi più moderni che un simile trattamento di rimozione collettiva venne riservato negli Stati Uniti ai POW (Prisoner of War) ed ai reduci americani del Vietnam


1997 - medaglia d'oro al valor militare all'internato ignoto

Ci vollero più di cinquant'anni per ricordare in modo adeguato la figura dell'Internato Militare Italiano.

Le giuste parole, seppure tardive, stanno nella motivazione della massima onorificenza che fu concessa dall’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro in data 19 novembre 1997 alla memoria dei tanti I.M.I. che diedero la vita tenendo fede alla parola data, al giuramento che li legava alla propria nazione fino all’estremo sacrificio .
 
Medaglia d’Oro al Valor Militare all’Internato Ignoto
«Militare fatto prigioniero o civile perseguitato per ragioni politiche o razziali, internato in campi di concentramento in condizioni di vita inumane, sottoposto a torture di ogni sorta, a lusinghe per convincerlo a collaborare con il nemico, non cedette mai, non ebbe incertezze, non scese a compromesso alcuno; per rimanere fedele all'onore di militare e di uomo, scelse eroicamente la terribile lenta agonia di fame, di stenti, di inenarrabili sofferenze fisiche e soprattutto morali. Mai vinto e sempre coraggiosamente determinato, non venne meno ai suoi doveri nella consapevolezza che solo così la sua Patria un giorno avrebbe riacquistato la propria dignità di nazione libera. A memoria di tutti gli internati il cui nome si è dissolto, ma il cui valore ancora oggi è esempio di redenzione per l'Italia».










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